
Ivan Pozzoni è nato a Monza nel 1976. Ha introdotto in Italia la materia della Law and Literature. Ha diffuso saggi su filosofi italiani e su etica e teoria del diritto del mondo antico; ha collaborato con con numerose riviste italiane e internazionali. Tra 2007 e 2024 sono uscite varie sue raccolte di versi: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Mostri, Galata morente, Carmina non dant damen, Scarti di magazzino, Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, Cherchez la troika e La malattia invettiva con Limina Mentis, Lame da rasoi, con Joker, Il Guastatore, con Cleup, Patroclo non deve morire, con deComporre Edizioni e Kolektivne NSEAE con Divinafollia. È stato fondatore e direttore della rivista letteraria Il Guastatore – Quaderni «neon»-avanguardisti; è stato fondatore e direttore della rivista letteraria L’Arrivista; è stato direttore esecutivo della rivista filosofica internazionale Información Filosófica. Ha fondato una quindicina di case editrici socialiste autogestite. Ha scritto/curato 150 volumi, scritto 1000 saggi, fondato un movimento d’avanguardia (NeoN-avanguardismo, approvato da Zygmunt Bauman), e steso un Anti-Manifesto NeoN-Avanguardista, È menzionato nei maggiori manuali universitari di storia della letteratura, storiografia filosofica e nei maggiori volumi di critica letteraria.Il suo volume La malattia invettiva vince Raduga, menzione della critica al Montano e allo Strega. Viene inserito nell’Atlante dei poeti italiani contemporanei dell’Università di Bologna ed è inserito molteplici volte nella maggiore rivista internazionale di letteratura, Gradiva. I suoi versi sono tradotti in venticinque lingue. Nel 2024, dopo sei anni di ritiro totale allo studio accademico, rientra nel mondo artistico italiano e fonda il collettivo NSEAE (Nuova socio/etno/antropologia estetica) [https://kolektivnenseae.wordpress.com/].
Ivan Pozzoni rođen je u Monzi 1976. On je u Italiju uveo predmet pravo i književnost. Objavio je eseje o talijanskim filozofima te o etici i pravnoj teoriji antičkog svijeta; surađivao je s brojnim talijanskim i međunarodnim časopisima. Između 2007. i 2018. godine objavljene su razne zbirke njegovih stihova: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Mostri, Galata morente, Carmina non dant damen, Scarti di magazzino, Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, Cherchez la troika e La malattia invettiva con Limina Mentis, Lame da rasoi, con Joker, Il Guastatore, con Cleup, Patroclo non deve morire, con deComporre Edizioni e Kolektivne NSEAE con Divinafollia. Bio je osnivač i direktor književnog časopisa Il Guastatore – Quaderni «neon»-avanguardisti; bio je osnivač i direktor književnog časopisa L’Arrivista; bio je izvršni direktor međunarodnog filozofskog časopisa Información Filosófica; on je, ili je bio, redatelj serija Esprit (Limina Mentis), Nidaba (Gilgamesh Edizioni) i Fuzzy (deComporre). Osnovao je petnaestak samoupravnih socijalističkih izdavačkih kuća. Napisao je/uredio 150 svezaka, napisao 1000 eseja, osnovao avangardni pokret (NeoN-avangardizam, odobrio Zygmunt Bauman), s tisuću pokretača, i sastavio NeoN-avangardni Antimanifest. Spominje se u glavnim sveučilišnim udžbenicima povijesti književnosti, filozofskoj historiografiji iu većim svescima književne kritike. Njegov svezak La malattia invettiva osvaja Radugu, kritički spominjući Montana i Stregu. Uvršten je u Atlas suvremenih talijanskih pjesnika Sveučilišta u Bologni i više puta je uvršten u najveći međunarodni književni časopis Gradiva. Stihovi su mu prevedeni na 25 jezika. Godine 2024, nakon šest godina potpunog povlačenja iz akademskog studija, vraća se u talijanski umjetnički svijet i osniva Kolektiv NSEAE (Nuova socio/etno/antropologija estetska) [https://kolektivnenseae.wordpress.com/].
NATI AL CONTRARIO
Perché continuo a scrivere?
B., come Bangladesh, aveva
sedici anni, sul davanzale
del balcone d’un liceo milanese,
ma sedici anni non erano abbastanza
affinché Dio l’abbracciasse nel suo salto.
R., come Romania, aveva
tredici anni, sentendosene cento,
e nessun angelo
volava al suo fianco.
E., come Ecuador, aveva
tredici anni, senza che Genova
le ricordasse Quito,
nella solitudine del suo vestire
fuor di marca, disintegrata.
C., come Cina, aveva
dodici anni, consumati in fretta,
affacciandosi a un balcone
col desiderio di non vedere il mondo,
buttandosi nel vortice
dell’ansia da rendimento.
I loro nomi non sono difficili
da dimenticare, sono nomi
– come me- nati al contrario,
schiacciati contro i vetri
delle finestre della vita
saltando dall’asfalto.
ROĐEN UNATRAG
Zašto nastavljam pisati?
- je, poput Bangladeša, imao
šesnaest godina, na prozorskoj dasci
s balkona milanske srednje škole,
ali šesnaest godina nije bilo dovoljno
kako bi je Bog zagrlio u skoku.
- je, kao i Rumunjska, imala
trinaest godina, osjećam se kao stota,
a nema anđela
letjela uz njega.
E., poput Ekvadora, imao
trinaest godina, bez Genove
podsjetio ju je na Quito,
u samoći svoje haljine
izvan marke, raspao se.
- je, poput Kine, imala
dvanaest godina, brzo potrošeno,
gledajući na balkon
sa željom da ne vidim svijet,
bacajući se u vrtlog
anksioznosti izvedbe.
Njihova imena nisu teška
zaboraviti, to su imena
– kao da si rođen unatrag,
zgnječeno o staklo
prozora života
skakanje s asfalta.
HOTEL ACAPULCO
Le mie mani, scarne, han continuato a batter testi,
trasformando in carta ogni voce di morto
che non abbia lasciato testamento,
dimenticando di curare
ciò che tutti definiscono il normale affare
d’ogni essere umano: ufficio, casa, famiglia,
l’ideale, insomma, di una vita regolare.
Abbandonata, nel lontano 2026, ogni difesa
d’un contratto a tempo indeterminato,
etichettato come squilibrato,
mi son rinchiuso nel centro di Milano,
Hotel Acapulco, albergo scalcinato,
chiamando a raccolta i sogni degli emarginati,
esaurendo i risparmi di una vita
nella pigione, in riviste e pasti risicati.
Quando i carabinieri faranno irruzione
nella stanza scrostata dell’Hotel Acapulco
e troveranno un altro morto senza testamento,
chi racconterà la storia, ordinaria,
d’un vecchio vissuto controvento?
HOTEL ACAPULCO
Moje ruke, mršave, nastavile su tipkati tekstove,
pretvarajući svaku glasinu o mrtvima u papir
koji nije ostavio oporuku,
zaboravljajući liječiti
što svi zovu business as usual
svakog ljudskog bića: ured, dom, obitelj,
ideal, ukratko, redovnog života.
Sve obrane napuštene su 2026
ugovora na neodređeno vrijeme,
označen kao poremećen,
Zatvorio sam se u centar Milana,
Hotel Acapulco, oronuli hotel,
okupljanje snova marginaliziranih,
iscrpljujući svoju životnu ušteđevinu
u stanarini, u časopisima i oskudnim obrocima.
Kad je policija upala
u sobi za peeling hotela Acapulco
i naći će drugog mrtvaca bez oporuke,
tko će ispričati priču, obični,
starca koji je živio protiv vjetra?
BALLATA DEGLI INESISTENTI
Potrei tentare di narrarvi
al suono della mia tastiera
come Baasima morì di lebbra
senza mai raggiunger la frontiera,
o come l’armeno Méroujan
sotto uno sventolio di mezzelune
sentì svanire l’aria dai suoi occhi
buttati via in una fossa comune;
Charlee, che travasata a Brisbane
in cerca di un mondo migliore,
concluse il viaggio
dentro le fauci di un alligatore,
o Aurélio, chiamato Bruna
che dopo otto mesi d’ospedale
morì di aidiesse contratto
a battere su una tangenziale.
Nessuno si ricorderà di Yehoudith,
delle sue labbra rosse carminio,
finite a bere veleni tossici
in un campo di sterminio,
o di Eerikki, dalla barba rossa, che,
sconfitto dalla smania di navigare,
dorme, raschiato dalle orche,
sui fondi d’un qualche mare;
la testa di Sandrine, duchessa
di Borgogna, udì rumor di festa
cadendo dalla lama d’una ghigliottina
in una cesta,
e Daisuke, moderno samurai,
del motore d’un aereo contava i giri
trasumanando un gesto da kamikaze
in harakiri.
Potrei starvi a raccontare
nell’afa d’una notte d’estate
come Iris ed Anthia, bimbe spartane
dacché deformi furono abbandonate,
o come Deendayal schiattò di stenti
imputabile dell’unico reato
di vivere una vita da intoccabile
senza mai essersi ribellato;
Ituha, ragazza indiana,
che, minacciata da un coltello,
finì a danzare con Manitou
nelle anticamere di un bordello,
e Luther, nato nel Lancashire,
che, liberato dal mestiere d’accattone,
fu messo a morire da sua maestà britannica
nelle miniere di carbone.
Chi si ricorderà di Itzayana,
e della sua famiglia massacrata
in un villaggio ai margini del Messico
dall’esercito di Carranza in ritirata,
e chi di Idris, africano ribelle,
tramortito dallo shock e dalle ustioni
mentre, indomito al dominio coloniale,
cercava di rubare un camion di munizioni;
Shahdi, volò alta nel cielo
sulle aste della verde rivoluzione,
atterrando a Teheran, le ali dilaniate
da un colpo di cannone,
e Tikhomir, muratore ceceno,
che rovinò tra i volti indifferenti
a terra dal tetto del Mausoleo
di Lenin, senza commenti.
Questi miei oggetti di racconto
fratti a frammenti di inesistenza
trasmettano suoni distanti
di resistenza.
BALADA O NEPOSTOJEĆIM
Mogla bih ti pokušati reći
uz zvuk moje tipkovnice
pošto je Baasima umrla od gube
a da nikada ne stignem do granice,
ili poput armenskog Méroujana
pod mahanjem polumjeseca
osjetio je kako mu zrak nestaje iz očiju
bačen u masovnu grobnicu;
Charlee, koji je dekantirao u Brisbaneu
u potrazi za boljim svijetom,
zaključio putovanje
unutar čeljusti aligatora,
ili Aurélio, zvan Bruna
nego nakon osam mjeseci u bolnici
umro je zbog ugovora o pomaganju
pobijediti na obilaznici.
Nitko se neće sjećati Yehouditha,
njenih karmin crvenih usana,
na kraju popijete otrovne otrove
u logoru smrti,
ili od Eerikkija, s crvenom bradom, koji,
poražen željom za plovidbom,
spava, ogrebana kitovima ubojicama,
na dnu nekog mora;
glava Sandrine, vojvotkinje
Burgundije, čule su se glasine o proslavi
pada s oštrice giljotine
u košari,
i Daisuke, moderni samuraj,
avionskog motora brojao je okretaje
transhumanizirajući gestu kamikaze
u harakiriju.
Mogao bih ti pričati o tome
u vrućini ljetne noći
poput Iris i Anthije, spartanskih djevojaka
budući da su napušteni deformirani,
ili kako je Deendayal umro od gladi
pripisati jednom zločinu
živjeti nedodirljivim životom
a da se nikad nisam pobunio;
Ituha, Indijka,
koji je uz prijetnju nožem
završio na plesu s Manitouom
u predsoblju bordela,
i Luther, rođen u Lancashireu,
koji, oslobođeni prosjačkog posla,
Njegovo britansko veličanstvo osudilo ga je na smrt
u rudnicima ugljena.
Tko će se sjećati Itzayane,
i njegovu masakriranu obitelj
u selu na rubu Meksika
od Carranzine vojske u povlačenju,
a tko iz Idrisa, Afrikanca buntovnog,
omamljen šokom i opeklinama
dok, nepokoreni kolonijalnoj vladavini,
pokušao ukrasti kamion sa streljivom;
Shahdi, odletio visoko u nebo
na aukcijama zelene revolucije,
slijetanje u Teheran, poderanih krila
od topovskog udara,
i Tihomir, čečenski zidar,
koja je ruinirala među ravnodušnim licima
na zemlju s krova Mauzoleja
Lenjin, bez komentara.
Ove moje priče objekti
razbijen u krhotine nepostojanja
prenositi udaljene zvukove otpora.
QUI GLI AUSTRIACI SONO PIÙ SEVERI DEI BORBONI
L’austriaco, di vera stirpe ariana, è molto severo, non si incanta,
achtung kaputt kameraden, pretende massima flessibilità
in modo da rimettere l’Europa intera a quota Novanta,
bombarda le borse di Milano assolutamente gratis,
meglio di quanto fecero Radetzky o Bava Beccaris.
Potremmo tentare ancora con uno sciopero del tabacco,
mischiando hashish a marijuana con distacco,
anche se non credo che funzionerebbe lo sciopero del lotto,
siamo troppo lontani dai moti del 1848,
ora l’intera nazione tira a arrivare alla mattina,
sognando di incassare un ambo o una cinquina.
Sperando in un ritorno della dinastia Borbone
i milanesi non sono avvezzi alla rivoluzione,
scalpitano, reclamano, ti mandano a cagare,
tornando il giorno dopo in ufficio a lavorare,
non avendo l’energia dei siciliani buontemponi,
l’unica regione a statuto speciale a protestare coi forconi.
Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni,
la Merkel tuona da Bruxelles minacciando risoluzioni
del Consiglio Europeo, in cui siedono retribuiti in modo sovrannazionale
i vari prestanome dell’una o dell’altra multinazionale,
indecisi, con rigorosità scientifica tutta teutonica,
se far fallir la Grecia o un’azienda agricola della Valcamonica.
OVDJE SU AUSTRIJANCI STROŽI OD BURBONA
Austrijanac, pravog arijskog roda, vrlo je strog, nije očaran,
achtung kaputt kameraden, zahtijeva maksimalnu fleksibilnost
kako bi cijelu Europu vratio na devedeset,
bombardira milanske burze apsolutno besplatno,
bolje nego što su to učinili Radetzky ili Bava Beccaris.
Mogli bismo pokušati ponovno sa štrajkom duhana,
miješanje hašiša s marihuanom s odmakom,
iako ne mislim da bi štrajk na lutriji uspio,
predaleko smo od nemira 1848.
sada cijela nacija pokušava dočekati jutro,
sanjati unovčavanje dvojke ili petice.
Nadajući se povratku dinastije Bourbon
Milanci nisu navikli na revoluciju,
udaraju okolo, zahtijevaju, govore ti da zajebeš,
povratak u ured sljedeći dan na posao,
nemajući energiju dobrih Sicilijanaca,
jedina regija s posebnim statutom za prosvjed s vilama.
Ovdje su Austrijanci stroži od Burbona,
Merkel grmi iz Bruxellesa prijeteći rezolucijama
Europskog vijeća, u kojem sjede nadnacionalno plaćeni
razni čelni ljudi jedne ili druge multinacionalke,
neodlučan, s potpuno teutonskom znanstvenom strogošću,
hoće li Grčka bankrotirati ili farma u Valcamonici
LA MALATTIA INVETTIVA
Per scoprire le cause del mio vivere ogni evento come in dissenteria,
hanno versato inchiostro, enorme svista, nella cannula della gastroscopia
i medici anatomopatologi, e mi hanno diagnosticato la malattia invettiva,
associata a reflussi letterari, dilagati dall’esofago, a ossidarmi la gengiva.
Quando, cane cinico al collare, fiuto odor di malcostume o lezzo d’egopatia
non riesco a tollerare l’altro-nel-mondo, vittima d’abuso di xenofobia
dimentico ogni forma di fair-play, calo nella nebbia del Berserker,
incazzato nero come uno Zulu costretto a sopportare un afrikaner,
dico rom al sinti, sinti allo zingaro, zingaro al rumeno, rumeno al rom
non riuscirei nemmeno a trattenermi dall’urlare a Hitler aleikhem Shalom.
Se non vi digerisco sento dentro «uh, uh, uh» come Leonida alle Termopili,
identificando i vermi, che mi stanno intorno, coll’acuirsi del valore dei miei eosinofili
emetto, in eccesso, acido cloridrico e smetto di disinibire la pompa protonica
con la disperazione di un Mazinga mandato in bianco dalla donna bionica,
sputando, con l’accortezza del Naja nigricollis, ettolitri di cianuro
in faccia a chi, dandomi noia, sia condannato a sbatter la testa al muro.
Per comprendere l’ethos del mio vivere in assenza d’atarassia
barbaro che incontra un cittadino nella chora dell’anti-«poesia»,
sarete tutti, nessuno escluso, costretti a inoltrarvi in comitiva
nei meandri labirintitici della mia malattia invettiva.
INVEKTIVNA BOLEST
Da otkrijem uzroke što svaki događaj doživljavam kao u dizenteriji,
prolili su tintu, veliki propust, u gastroskopsku kanilu
patolozi, i dijagnosticirali su mi invektivnu bolest,
povezan s književnim refluksima, koji se šire iz jednjaka, da oksidiraju moje desni.
Kad, cinični pas na ogrlici, osjetim miris nesavjesnosti ili smrad egopatije
Ne mogu tolerirati drugoga na svijetu, žrtvu ksenofobnog zlostavljanja
Zaboravljam sve oblike fair playa, padam u maglu Berserkera,
ljut poput Zulua prisiljenog trpjeti Afrikanera,
Kažem Romi za Sinte, Sinti za Cigane, Cigane za Rumunje, Rumunje za Rome
Ne bih se čak mogao suzdržati da ne viknem alejhem Šalom Hitleru.
Ako te ne probavim, osjećam se “uh, uh, uh” iznutra kao Leonida u Termopilima,
identificiranje crva, koji su oko mene, s povećanjem vrijednosti mojih eozinofila
Emitiram previše klorovodične kiseline i prestajem dezinhibirati protonsku pumpu
s očajem Mazingera kojeg je bionička žena poslala u prazno,
pljujući, s dalekovidnošću Naja nigricollis, hektolitre cijanida
pred licem svakoga tko je, dosađujući mi, osuđen da lupa glavom o zid.
Da razumijem etos mog života u odsutnosti ataraksije
barbarin koji u horu anti”poezije” susreće građanina,
svi ćete, bez iznimke, biti prisiljeni pridružiti se grupi
u labirintskim meandrima moje invektivne bolesti.
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